Quarticciolo
Un rumore sorprendente:
mattoni percossi
da un battente spalancato.
Mani responsabili
riagguantano un paio di calze
appese a uno stendino.
L’autoritratto del quartiere,
il solo testimone.
Strisce di polaroid:
lavori in corso e segnali di pericolo,
altalene ferme e scivoli.
Un’edicola votiva
non è poi così distante
dall’archeologia nostalgica
dei circoli politici.
Edifici netti.
Le scarpe parlano di sterrato,
di un asfalto discontinuo.
Accompagnano il cammino preciso
imposto dalla rigida simmetria
di una piazza di fine anni Trenta.
Ha nerbo il fantasioso puzzle di frutta,
allestito per la vendita
da un negoziante asiatico:
molti colori distanti
da ogni mollezza, da ogni frivolezza.