Prenestina
Ostinato attraversamento pedonale
coi piedi sempre attenti
a piantarsi nel perimetro bianco
delle strisce disegnate per terra.
Fino al momento di celebrità
di un’auto ruggente
che ingoia distanze e non solo.
Arroganze di ora
e del passato.
Segregazioni e campi verdi.
Ricerca di tesori improbabili.
All’apertura delle porte di un tram, palazzi:
migliaia di post-it adiacenti.
Una sedia di plastica
sorveglia il mercato rionale.
Simile a un’insegna guardiana
di un cinema ormai diroccato.
I resti storici di una torre in villa
e le case scrostate di anziani ferrovieri.
Tutto intorno a una dolce collina,
pavimento di un raro dolore.
Eppure, solo qui, il disagio
di una giovane famiglia
violata nei suoi gesti comuni
si scioglie nell’attesa paziente
di un treppiede montato
per una foto di gruppo.