ImpAsseImpAsse Roma-Berlino
Periferie alla svolta IMPASSE è il viaggio fotografico tra ambizione, declino e riscatto di due importanti distretti urbani sorti a Berlino e Roma nel periodo che va dagli anni ‘70 agli anni ‘80. Si tratta di Corviale e Marzahn, aree certamente differenti per estensione territoriale e contesto generale, eppure somiglianti, con sorprendenti analogie. Concepite con programmi di edilizia pubblica destinati alla soluzione di importanti bisogni di housing popolare, vennero entrambe costruite con un approccio cantieristico industriale “a secco”, efficiente e tempestivo, mediante l’utilizzo di elementi strutturali prefabbricati. Oltre il significativo impatto urbanistico, Corviale e Marzahn condividono una traiettoria storica e sociale per tanti aspetti convergente. Corviale, che si snoda per 1 kilometro sul crinale di una collina a sud-ovest di Roma, è frutto di una lunga e tormentata gestazione progettuale e amministrativa nel corso degli anni 70. I primi appartamenti vennero consegnati all’inizio degli anni ’80 con lavori ancora in corso e incompleti soprattutto nella parte innovativa di servizi e strutture accessorie destinate poi a restare largamente incompiute, se non del tutto irrealizzate. Nell’idea dei suoi progettisti, la maestosa realizzazione architettonica avrebbe dovuto rappresentare anche l’argine al dilagare dell’abusivismo edilizio che fagocitava la campagna dell’agro romano. Purtroppo, la cattiva gestione politica e amministrativa non ha permesso alle complesse caratteristiche di qualità previste dal progetto iniziale di poter emergere. Ciò ha trasformato il distretto in un corpo progressivamente segregato e stigmatizzato, avulso dal territorio circostante e regredito a primato di un kilometro di stutture cementizie divenute mero dormitorio e, spesso, teatro di forti disagi e tensioni. Ciononostante, l’iniziativa civica e associativa, il corrente fermento di progettualità stimolano visioni di opportunità e riedizione dell’originaria utopia a vantaggio concreto degli abitanti, della produzione territoriale e dello sviluppo culturale dell’area. D’altro canto, Marzahn è il distretto urbano popolare più velocemente eretto in Europa centrale con l’obiettivo di fornire casa a famiglie, dipendenti e operai all’epoca dell’ex Germania Democratica. Nell’arco di circa 15 anni, si rispose in modo concreto a tale ambizione con la realizzazione di circa 65mila appartamenti e molteplici servizi destinati ai cittadini di Berlino Est. Si calcola che nel 1990, in tutta l’area di Marzahn, vi abitassero 290mila persone. L’ultima parte edificata è stata quella della zona “NordWest” popolata perlopiù da giovani famiglie con figli. Marzahn NordWest ha subìto rilevanti disagi di sostenibilità con una prima ondata di spopolamento cui hanno fatto seguito criteri di ristrutturazione che hanno modificato il volto e la funzionalità di molte zone del quartiere. A questo si sono addizionate problematiche di welfare e integrazione con una significativa presenza del fenomeno della disoccupazione e chiari episodi di intolleranza. Tutto ciò oltre a nuocere al contesto, ha determinato inevitabilmente - come per Corviale - la crescita di un forte stigma. Corviale e Marzahn sono sì ritratte in aspetti di solitudine e difficoltà anche taciuta o nascosta, ma soprattutto nella loro capacità di esprimere bellezza, energia, ingegno e dignità. La tecnica di ripresa evita accuratamente vivisezioni dell’ambito intimo della vita di periferia con l’affannosa ricerca, pettegola e voyeuristica “a effetto”, del disagio o dell’indigenza di chi vi abita. È una fotografia che intende promuovere riflessioni, stimolando l’iniziativa in favore di strutture e abitanti che meritano di essere centrali nel dibattito organizzativo e di sviluppo della città, con molte opportunità sociali, di promozione della solidarietà e di crescita economica. IMPASSE contribuisce a un dialogo forse ambizioso, ma possibile tra capitali europee molto diverse nel segno di una condivisione di temi comuni che partano dall’esigenza proveniente dal basso. In una società che tende a polarizzarsi tra concentrazione di ricchezza e ampi strati di disagio, che tende a magnificare la competizione e il successo personale, comunicazione e condivisione dei temi sociali possono recuperare il disegno di un Europa solidale e realmente competitiva. L’impasse è da superare. ImpAsse Berlin-Rom Stadtrand am Scheideweg IMPASSE is the photographic journey between ambition, decline and, possibly redemption, of two important urban districts realized in Berlin and Rome in the period from the 70s to the 80s. These are Corviale and Marzahn, certainly different areas for territorial extension and general context, yet similar, with surprising similarities. Conceived with public programs designed to solve important needs of popular housing, both were built with a "dry" industrial construction approach, efficient and timely, through the use of prefabricated structural elements. Beyond the significant urban impact, Corviale and Marzahn share converging historical and social trajectories. Corviale, which runs for 1 kilometer on the ridge of a hill located southwest of Rome, is the result of a long and tormented planning and administrative gestation during the 70s. The first apartments were delivered in the early 80s with work still in progress and incomplete, especially in the innovative part of services and accessory structures destined to remain largely incomplete, if not absolutely unrealized. In the idea of its designers, the majestic architecture should have also represented the embankment to the spread of illegal building that devoured the Roman countryside. Unfortunately, poor political and administrative management has not allowed the quality characteristics foreseen by the initial project to emerge. This has transformed the district into a progressively segregated and stigmatized body, detached from the surrounding territory and regressed to the record of a kilometer of cement constructions that have become a mere dormitory and, often, the scene of strong discomforts and tensions. Nevertheless, the civic and associative initiative, the current ferment of new project plans stimulate visions of opportunity and re-edition of the original utopia for a consistent advantage of the inhabitants, territorial production, and cultural development of the area. On the other hand, Marzahn is the fastest-growing ever popular urban district in the central Europe with the goal of providing homes for families, employees and workers in the era of former German Democratic Republic. Over a period of about 15 years, this ambition was answered concretely with the construction of about 65.000 apartments and multiple services for the East Berlin citizens. It is estimated that in 1990, in the whole area of Marzahn, there were 290.000 inhabitants. The last part built was the "NordWest" area, populated mostly by young families with children. Marzahn NordWest has suffered significant disruption of sustainability with a first wave of depopulation followed by restructuring criteria that have changed the face and functionality of many areas of the district. To this were added welfare and integration problems with a significant presence of the phenomenon of unemployment and clear episodes of intolerance. All this in addition to harming the context, has inevitably led - as for Corviale - the growth of a strong stigma. Corviale and Marzahn are portrayed in aspects of loneliness and difficulty, often concealed or hidden, but above all in their capacity to express beauty, energy, intelligence and dignity. The shooting technique carefully avoids vivisections of the intimate environment of suburban life with the frantic, gossipy and spectacular voyeuristic effect searching the discomfort or the penury of those who live there. It is a photograph aimed at promoting reflections, stimulating the initiative in favor of structures and inhabitants who deserve to be central in the organizational debate and development of the city, with many social opportunities, promoting solidarity and economic growth. IMPASSE wants to contribute to a perhaps ambitious dialogue, but possible, between very different European capitals through common themes shared that start from the bottom needs. In a society that tends to a polarization between concentration of wealth and broad layers of discomfort, which tends to magnify competition and personal success, the communication and sharing of social issues can recover the design of a solidarity and genuinely competitive Europe. The impasse is to be overcome. |